venerdì 22 agosto 2014

MONTE CALVO

MONTE CALVO
1041
Monti Ausoni


Indicazioni geografiche e stradali
La vetta, nel basso Lazio, è situata tra le provincie di Frosinone e Latina.
In provincia di Frosinone si deve raggiungere il paese di Vallecorsa.


In auto
Percorrendo la S.R.6 Casilina, all’altezza di Ceprano si raggiunge l’uscita del casello autostradale A1. Alla rotonda si prosegue per Castro dei Volsci. Attraversata la parte bassa del paese (Madonna del Piano), si segue l’indicazione per Amaseno-Vallecorsa. Ci si immette quindi sulla Strada Statale 637 per Gaeta che conduce dritta al paese di Vallecorsa. Uscendo da Frosinone, invece, si può subito prendere la Strada Statale 637 per Gaeta partendo dalla zona Stazione.
Arrivati a Vallecorsa (Ceprano-Vallecorsa km 22) si attraversa per intero il centro abitato. Usciti, in direzione Lenola, si svolta al bivio di destra, si percorrono poche centinaia di metri e si arriva nella sottostante valle. Quindi si attraversa un piccolo ponte che porta sull’altra sponda del Rio “Il Fossato”, si svolta a sinistra e si percorre tutta la strada asfaltata del fondovalle. Quando la via inizia a salire, dopo alcune curve, si arriva ad un tornante verso destra abbastanza ampio; qui, a sinistra, si parcheggia l’auto nello spazio sul prato.


Località di partenza
Valle Buana - comune di Vallecorsa

Altezze                                  tempi dalla partenza
m. 0610  partenza
m. 0774  Forcella Buana                h 0,30
m. 0876  Sella superiore/sbarra      h 0,55
m. 1041  Vetta                                h 1,20
m. 0610  discesa (giro ampio)        h 1,00

 

Percorso
Si continua a piedi: i primi duecento metri la via è ancora asfaltata, poi salendo presenta il fondo in cemento e infine diventa una carrozzabile brecciata.
Giunti sulla Forcella Buana ci si affaccia sul versante opposto: la Piana di Fondi con di fronte il mare. Sulla sommità della sella c’è il cippo n° 55, uno dei 700 posti nell’800 lungo il confine tra l’antico Stato Pontificio e il Regno di Napoli.


Volendo si può continuare per la strada che porta a valle, versante mare; ma per la vetta si prosegue sulla brecciata che sale e taglia in diagonale la montagna.


Dopo due ultimi tornantini si giunge ad una sella superiore (sulla strada vi è una sbarra); qui si lascia la strada e, voltando a sinistra, si sale in maniera decisa mirando dritti verso la vetta. E’ un fuoripista semplice considerando che la salita, anche se sassosa e con piccoli cespuglietti, non è ripida.



In vetta ancor di più si osserva l’ampio panorama sulla Piana di Fondi, le isole, il vicino Monte delle Fate e le retrostanti valli di Vallecorsa (Valle Buana) e di Amaseno. Anche sulla cima di MonteCalvo c'è un antico cippo di confine.


Al ritorno, per fare un percorso più lungo e comunque piacevole in ambienti anticamente colonizzati dall’uomo, dalla vetta, scendendo di pochi metri in direzione del Monte delle Fate si può riprendere la carrozzabile brecciata che con ampio giro riconduce alla sella superiore con sbarra (lo stesso luogo dove precedentemente era stata lasciata la strada).
Chi non vuole mai abbandonare la strada brecciata può fare tranquillamente quest’ultimo tratto appena descritto anche nel percorso di andata.

Note aggiuntive
Questa zona oggi praticamente fuori dalle più semplici vie di comunicazione ed apparentemente isolata, se attentamente osservata, dimostra come invece con le sue antiche strade montuose ricopriva un ruolo di crocevia tra zone apparentemente lontane ed invece vicine. Attraverso la Forcella Buana si scendeva rapidamente verso Fondi raggiungendo in pochissime ore il mare provenienti dall’immediato entroterra di Vallecorsa, Castro dei Volsci e Pofi; attraverso la sella superiore di Monte Calvo era facile svalicare per dirigersi verso la piana di Amaseno e la non lontana Prossedi. E così le numerose famiglie che popolavano queste alture non erano poi così isolate come a noi oggi potrebbe sembrare. D’altra parte è noto che gli antichi si spostavano volentieri percorrendo i sentieri sulle alture, sicuramente più sicuri delle strade delle pianure ed all’epoca anche più rapidi.

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