mercoledì 27 agosto 2014

CIMARONE DEL VILLANETO


CIMARONE DEL VILLANETO
1312
Gruppo Cairo


Indicazioni geografiche e stradali
La vetta, nel basso Lazio, è situata in provincia di Frosinone.
Si deve raggiungere il comune di Roccasecca, paese del frusinate attraversato dalla Strada Regionale 6 Casilina.


In auto
Percorrendo la S.R.6 Casilina, all’altezza del km 121,450, si giunge all’incrocio (con semaforo) e si prosegue in direzione Roccasecca-Colle San Magno. Arrivati a Roccasecca centro (km 4,5), si attraversa la lunga piazza centrale; al termine di essa, sulla sinistra, vi è il bivio per Colle San Magno.
Raggiunto quest’ultimo paese (altri 5 km), rimanendo sempre sulla strada principale, lo si supera e ci si dirige verso i retrostanti monti. All’altezza del cimitero si mantiene la strada di sinistra; si percorrono altri 800 metri e si arriva in un piccolo slargo, con al centro una fontana e un abbeveratoio, dove si può parcheggiare.


Località di partenza
Scannole - comune di Colle San Magno

Altezze                                    tempi dalla partenza
m. 0615  partenza
m. 0794  vecchia Cava di asfalto   h 0,25
m. 0970  largario del Monticello    h 0,50
m. 1130  fine bosco                        h 1,05
m. 1312  Vetta                                h 1,35
m. 0650  discesa                             h 1,00


Percorso
Si premette che l'intero tracciato è indicato dai classici segnavia bianco/rossi e nei punti chiave da appositi segnali.
Partendo dal parcheggio adiacente il fontanile si continua a piedi sulla strada asfaltata per altri cinquanta metri ed in corrispondenza di una stradina cementata che sale verso sinistra (molto evidente e con segnale indicante le vette) si svolta.


Centocinquanta metri più su si incrocia la strada brecciata per la ex cava. Si deve quindi percorre tutta la carrabile brecciata (discretamente larga) che conduce alle vecchie miniere d’asfalto i cui giacimenti furono sfruttati fino alla Seconda Guerra Mondiale. Questo tratto iniziale copre una distanza di circa 1400 metri. La strada termina in un piazzale antistante le ultime rimanenti, antiche e fatiscenti strutture che precedevano il complesso estrattivo.
Dal piazzale della vecchia Cava, proseguendo per la stessa direzione della strada fin qui praticata, si imbocca il sentiero


che sale in diagonale e in leggera salita. Dopo 5/6 minuti si incontra il sentiero sulla sinistra che porta verso il Cimarone (indicato da segnali); continuando invece per il sentiero principale si entrerebbe in Val Vatriglia in direzione di Monte Obachelle.


Da questo momento, salendo in maniera ben più decisa, il percorso diventa un susseguirsi di piccoli tornantini immerso nel bosco di lecci. A quota 970, dove il terreno rimpiana, si raggiunge una gradevole radura (Il Monticello); da qui si può ammirare il sottostante panorama e si può osservare la cima del Cimarone.


Superato questo spazio aperto si procede ancora sul sentiero che, divenuto meno ripido, piega verso sinistra fino a raggiungere il canalone che scende dal Cimarone (e da cui prende il nome). Oltre il fossato la traccia riprende a salire. Al termine del bosco, poco più sopra, il sentiero si divide ancora: verso destra si va verso il Cimarone, verso sinistra si raggiunge Monte Murro Marro (anche qui è posizionato un segnale segnaletico).


Seguendo l’indicazione per il Cimarone si percorrono, quasi in orizzontale, 250 metri molto panoramici


fino a riprendere di nuovo il fossato scavalcato precedentemente. Da qui si risale costeggiando (sul lato sinistro) la parte alta della vallecola che si presenta con una serie di pratosi terrazzamenti; ancora più su ci si sposta (seguendo i segnavia su roccia) verso il lato opposto della vallecola da dove si sale in cresta


e si prosegue agevolmente verso la vetta.



Note aggiuntive
La vecchia Cava d’asfalto venne aperta a metà Ottocento ed in seguito ad alterne vicende rimase attiva fino alla Seconda Guerra Mondiale. Tra le due Grandi Guerre l’impianto venne gestito dalla Bomprini Parodi Delfino di Colleferro che ne favorì l’ammodernamento realizzando tra l’altro addirittura una teleferica che la collegava al paese di Castrocielo ove avveniva, prima su gomma e poi su rotaia presso la vicina stazione di Roccasecca, lo smistamento del prezioso minerale.. Oggi si notano tra i cespugli solo i pochi ruderi rimasti delle antiche strutture. Più in alto, nel folto del bosco e in condizioni di scarsa sicurezza, si possono osservare gli ingressi delle diverse gallerie dove avveniva l’estrazione dell’asfalto.

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